Con l’inizio della diciottesima legislatura si ritorna a parlare di riforma della Giustizia Tributaria, Giustizia che coinvolge circa 21 milioni di italiani che hanno un contenzioso tributario con lo Stato, per un ammontare economico complessivo di circa 100 miliardi euro (Fonte Ipsoa).
Il contenzioso tributario può nascere ad esempio, impugnando:
- una cartella di pagamento con cui l’Agenzia delle Entrate-Riscossione richiede il pagamento di imposte dirette, oppure
- un avviso di accertamento dell’Agenzia delle Entrate con cui viene accertato un maggior reddito dell’impresa o
- un avviso di accertamento delle imposte locali.
Dai suddetti dati economici e dai numerosi processi tributari pendenti si evince, quindi, la delicatezza e l’importanza di tale progetto di riforma per tutti i contribuenti che hanno o avranno un contenzioso di natura tributaria.
In data 10 aprile 2018, infatti, è stato depositato in Senato il disegno di legge n. 243 “Ordinamento della giurisdizione tributaria” (iniziativa del Sen. Vitali) che ha ripreso, integralmente, la proposta di riforma della Giustizia tributaria dell’Avv. tributarista leccese, Maurizio Villani. Di tale proposta si è discusso, altresì, lo scorso 11 maggio a Lecce durante il Convegno intitolato “Diritto processuale tributario: la riforma della giustizia tributaria”, organizzato dal Premio Barocco.
Ma cosa prevede questo disegno di legge?
Innanzitutto, l’approvazione di tale riforma darebbe vita ad una Magistratura tributaria autonoma rispetto a quella ordinaria, amministrativa e contabile in cui l’organizzazione e la gestione dei Giudici tributari non dipenderà più dal Ministero delle Economia e delle Finanze (una delle parti del processo tributario) ma, bensì, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Inoltre, è prevista la creazione di Tribunali Tributari (di primo grado) e di Corti di Appello Tributarie (di secondo grado) che andrebbero a sostituire rispettivamente: le vigenti Commissioni Tributari Provinciali e Regionali.
Nella nuova architettura della Giustizia Tributaria formulata nel disegno presentato farebbe parte, altresì, una Sezione Tributaria della Cassazione con cinque sotto-sezioni, atteso il notevole contenzioso pendente nella Suprema Corte di Cassazione.
Se il disegno di legge verrà approvato in Legge dal Parlamento, vi saranno a livello nazionale 1.000 nuovi Giudici tributari, i quali verrebbero selezionati mediante concorso pubblico a base regionale per titoli ed esami orali con un trattamento economico congruo e dignitoso pari a quello del Giudice ordinario (oggi un Giudice relatore percepisce 25 euro nette a sentenza depositata).
Si auspica, quindi, che tale proposta legislativa venga discussa quanto prima in Parlamento al fine di garantire, al cittadino/contribuente, una giurisdizione tributaria più efficiente.
Dario Marsella
Avvocato tributarista